Neha aveva 12 anni quando si è sposata. Neha era sposata da
cinque giorni quando è rimasta vedova.
Neha abitava in un villaggio isolato e poverissimo, non era mai andata a scuola, aveva guardato le
bestie e lavorato nei campi fino al giorno del suo matrimonio con un ragazzino
di un altro villaggio, lontano dal suo (venti chilometri da fare a piedi nel
fango sono un lungo viaggio), un ragazzino mai visto prima e – guarda il
destino, a volte – quasi mai visto nemmeno dopo, visto che cinque giorni dopo il
matrimonio è stato morso da un serpente ed è schiattato lì, davanti alla
sposina che ancora non aveva capito che cosa era cambiato per lei: lavorava nei campi prima, lavorava nei
campi dopo, solo erano campi diversi perché la sposa va ad abitare con la
famiglia dello sposo, abbandonando tutti i suoi affetti.
Neha è quindi una vedova a 12 anni e la famiglia dello sposo la rimanda a
casa; non vogliono nemmeno più vederla, è una strega che fa morire la gente, è
già grazie che non l’abbiano picchiata a morte. Non che la sua famiglia
d’origine sia entusiasta di
riprenderla: un’altra pancia da riempire, e pochissime possibilità di
rimpiazzarla sul mercato: è una vedova, è bruciata, nessuno la vorrà più. Neha adesso deve rompere i suoi bracciali
rossi, da sposa, davanti a tutto il villaggio; deve vestire di bianco e
mangiare poco per essere il meno seducente e desiderabile possibile, e vivere
di carità.
Così se la riprendono, ma probabilmente Neha inizia a pensare che la vecchia usanza del sati, ormai proibita per legge, potrebbe essere una piacevole soluzione
ai suoi problemi: che cosa sarà mai buttarsi nel fuoco e immolarsi insieme al
marito morto in confronto alla vita che sta facendo ora ? Costretta a stare
sempre chiusa in casa, malnutrita, schiava di tutti, ridotta a un animale
sporco e maltrattato. D’altronde se lo merita, dopo cinque giorni ha fatto
morire il marito, poco importa se il ragazzino era nella foresta con i suoi
amici e lei era a casa a servire la suocera, è comunque colpa sua.
Quando la madre di Neha è arrivata a scuola da Renu, a
piedi, i soliti venti chilometri
nel fango, era molto agitata, e chiedeva aiuto immediato e urgente: le avevano
detto che ma’am aiuta la gente povera
e lei aveva decisamente bisogno di aiuto, sua figlia stava molto male e aveva
paura che sarebbe morta molto presto.
Renu è andata subito al villaggio e davanti alla casa ha trovato una
branda coperta da un lenzuolo sotto il quale si intravedeva un corpo umano,
magrissimo, quasi non lasciava segno, ma che si teneva il lenzuolo tra le mani
e non voleva che la scoprissero. Quando Renu finalmente è riuscita, con delicatezza, a tirarne
giù un lembo, si è subito ritirata inorridita: lì sotto c’era un corpo
disidratato, puzzolente, sporco di vomito e di escrementi, gli occhi fissi, che
aspettava solo di morire.
Oggi Neha ha 18 anni e si è risposata. E’ stata molto tempo
in ospedale, poi è andata a lavorare con Renu a Tender Heart: lei ha imparato a cucire, la sua
famiglia si è convinta che non è
stata poi solo colpa sua se il primo marito è morto.
Non credo che Neha farà sposare sua figlia a dodici anni,
comunque.