mercoledì 3 febbraio 2010

quello che non prevedevo

E’ soltanto una firma su un pezzo di carta, lo so. Ma è una firma sopra la quale c’è scritto che “nulla ho più a pretendere” . Da te, da quello che eravamo, da quello che sei oggi senza di me.
Fa male, cristo.
Lo prevedevo. Come prevedevo che mi avresti chiesto che programmi avevo nel pomeriggio. Come se ci fossimo incontrati, oggi, così, per prendere un caffè, e non per dichiarare definitivamente anche agli occhi della legge che niente abbiamo più a pretendere l’una dall’altro. Lo prevedevo e mi ero già preparata una scusa, una giustificazione. No, mi spiace, oggi ho dei programmi che non ti coinvolgono, un medico, un amico, un lavoro da finire. La verità no, non ce la faccio a dire che per me oggi passare il pomeriggio insieme sarebbe stato intollerabile, perché non siamo amici, siamo due che si sono amati per quasi vent’anni e poi non so se dopo c’è spazio per qualcosa che non sia la mancanza. Che siam fortunati che non c’è odio o rancore o vendetta, ma oggi no, per favore lasciami stare da sola.
Quello che non prevedevo è che una volta a casa, da sola, sarei stata travolta da questo dolore. Quello che non prevedevo è che oggi mi sarei ascoltata gridare e piangere come qualche anno fa. Oggi è anche la prima volta che ti ho detto di no. Che non ho voluto farti compagnia. Accettando il ruolo di vecchia amica, quella che sempre capisce, comprende, giustifica e scusa. Che non ho voluto raccontarti cosa faccio, come stanno i nostri amici, come passo il mio tempo, mentre tu te ne stai zitto, impermeabile a qualunque domanda su di te. Quello che oggi fa male non è solo la maledetta firma. Oggi mi fa male essere per la prima volta quella che decide di lasciarti andare. Quella che ti dice no. Dopo essere stata per così tanto tempo lasciata sola, oggi ti ho lasciato solo io. E ammettere a me stessa che non ho più bisogno né della tua presenza né della tua mancanza mi strappa la pancia in pezzi.

1 commento:

  1. Mi dispiace davvero, signora. Ci son passato, sono acrobazie.
    Ma credimi, se l'affetto e soprattutto il rispetto rimangono, rimane anche il rapporto, in un qualche modo.
    Certo, è un merdaio. E' un merdaio perdere la confidenza, la condivisione. Ma beh, l'amore, l'amore in un qualche modo, l'amore non se ne va mica mai.
    Per via che non dipende dall'essere amati, ma dall'amare.

    Poi, sì, sbattere la testa sui muri diventa un gradito passatempo, per un po'. Non so che dirti, mi dispiace.

    Danilo

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