giovedì 15 ottobre 2009

avrei voluto dirlo io


E non mi si parli, dopo tutto questo, del lavoro, voglio dire del valore morale del lavoro. Sono costretto ad accettare l’idea del lavoro come necessità materiale, a questo riguardo sono quanto mai favorevole alla sua migliore e più giusta ripartizione. Che le sinistre condizioni della vita me lo impongano, passi, ma che mi si chieda di onorare il mio, o quello degli altri, mai. Preferisco, ancora una volta, camminare nella notte, piuttosto che credersi uno che cammina in pieno giorno. A nulla serve essere vivi, nel tempo in cui si lavora. L’evento dal quale ciascuno ha il diritto di attendersi la rivelazione del senso della propria vita, questo evento che forse non ho mai trovato ma sulla traccia del quale io cerco me stesso, non è a prezzo del lavoro

Andrè Breton, Nadja, 1928

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