domenica 7 febbraio 2010

Snow White, you lousy bitch



quando io e mia sorella eravamo piccole, prima di spegnere la luce ci facevamo sempre raccontare da mia mamma la stessa storia, che aveva inventato lei e che ci piaceva tantissimo. La storia diceva più o meno così: che quando fossimo state più grandicelle, mia sorella un giorno sarebbe tornata a casa dicendo che aveva conosciuto un ragazzo carino, con la camicia a quadrettini, i capelli ricci, i jeans e delle scarpe molto belle, e mia mamma le avrebbe chiesto come si chiama, cosa studia o che lavoro fa, e mia sorella avrebbe risposto non lo so, so solo che era carino e vestito bene. Poi sarei tornata a casa io e avrei detto che avevo conosciuto un ragazzo con una voce bellissima, che sapeva tutto di cinema o di letteratura o di filosofia o di antropologia della Groenlandia, e mia mamma mi avrebbe chiesto com'era, alto, biondo, riccio, grasso e io avrei detto che non lo sapevo, che non avevo mica fatto attenzione a quelle cose lì. Questa cosa, a me e a mia sorella, ci ha segnato tantissimo. Così tanto che mia sorella ha creduto, per tutta la sua adolescenza, di essere un'oca ignorante e semianalfabeta e vanitosa e superficiale, mentre io sono cresciuta pensando che l'unica cosa che conta davvero nella vita è la testa, e il corpo è un contorno piacevole ma, insomma, una ciliegina che anche se non c'è la torta è buona lo stesso.
Così a me dicevano sempre che ero tanto intelligente e io sono cresciuta sentendomi un cesso, a mia sorella dicevano che era tanto carina ed è cresciuta sentendosi un'idiota.
Tutto questo ha avuto ripercussioni di notevole rilevanza, direi anzi drammatiche, per tutte e due. Ha influenzato le nostre scelte, ci ha portate entrambe, ognuna per conto nostro, a fare delle cazzate più grandi di noi e pericolose, a perderci su percorsi non proprio costruttivi.
Adesso quando ci vediamo ci ridiamo su, io e mia sorella. Ma a riderci su ci siamo arrivate con una fatica e ad un prezzo che insomma, averlo saputo allora, forse era meglio se ci facevamo raccontare Biancaneve.

2 commenti:

  1. E soprattutto, avete ancora tutti i denti.
    Per riderci su.

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  2. e con le botte che ci davamo allora, la considero davvero una fortuna.

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