martedì 10 maggio 2011

perché ti voglio bene

No, non sono d'accordo che tu vada al funerale dell'uomo che amavi e che ti ha lasciato mesi fa, perché a quel funerale ci sarà anche suo figlio e la moglie, da cui non si è separato, e amici e colleghi che non conosci e con i quali non puoi condividere nemmeno un abbraccio o una parola o un ricordo, perché nessuno ti conosceva.
Ma ti accompagno, perché ti voglio bene.

No, non mi va di guidare la tua macchina fin là perché tu stai troppo male per guidare, perché son due anni che non guido e comunque non ho mai guidato una macchina più grande di una 500, e la tua mi fa un po' paura e fuori Torino mi perdo sempre.
Ma accendo il motore e parto, perché ti voglio bene.

E no, Frank Sinatra non fa proprio parte dei miei cantanti preferiti, e di My Way preferisco indubbiamente la versione del vecchio Sid Vicious, e non ho voglia di cantarla in macchina per te che sei stonata e non hai il senso del ritmo.
Ma te la canto tutta, a squarciagola, I did it myyyyyyyyy waaaaaaayyyyyy.
Perché ti voglio bene.

E no, non mi piace per niente che tu dopo la funzione ti scoli un thermos di Negroni in macchina, con un caldo ormai estivo, piangendo tutte le lacrime che un essere umano può piangere senza scomparire in una pozza, perché era il cocktail che bevevate sempre insieme, perché so che non mangi da due giorni e che non ti farà bene.
Ma ti lascio bere, perché ti voglio bene.

Conosco bene il dolore della morte, e so che non lascia scampo, né parole. E allora fai quello che, vuoi mia vecchia amica, chiedimi anche quello che non voglio fare, io lo farò per te anche se non mi piace, per farti posare un po' di quel dolore sulle mie spalle robuste.
Perché ti voglio bene.

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