Proprio io, quella che la domenica difficilmente si schioda dalla sua casa, dal suo letto, dai suoi libri, sono andata a fare il pranzo della domenica fuori porta.
Proprio io, quella che (quando può) sceglie ristorantini etnici con nomi esotici intorno a Piazza Vittorio o nelle vie un tempo buie e adesso troppo modaiole del Quadrilatero o di San Salvario, sono andata a pranzo nella piatta e anonima periferia, a Leinì, luogo di cui fino a oggi ignoravo l'esistenza, al ristorante "La bela ranera" (sarebbe la signora che va a cercare le rane, l'ho scoperto oggi)
Proprio io, quella che se pranza o cena fuori lo fa con gli amici più stretti, che amano la discussione, il gioco di parole pseudo letterario, la boutade da vecchi compari di una vita, ho pranzato con una donna di ottant'anni e la sua badante e ho parlato di medicine, ospedali, mariti morti, vedove sopravvissute.
Gli spigoli si arrotondano, gli aculei rientrano, l'acidità si stempera. E' l'età, dicono.
Proprio io, quella che (quando può) sceglie ristorantini etnici con nomi esotici intorno a Piazza Vittorio o nelle vie un tempo buie e adesso troppo modaiole del Quadrilatero o di San Salvario, sono andata a pranzo nella piatta e anonima periferia, a Leinì, luogo di cui fino a oggi ignoravo l'esistenza, al ristorante "La bela ranera" (sarebbe la signora che va a cercare le rane, l'ho scoperto oggi)
Proprio io, quella che se pranza o cena fuori lo fa con gli amici più stretti, che amano la discussione, il gioco di parole pseudo letterario, la boutade da vecchi compari di una vita, ho pranzato con una donna di ottant'anni e la sua badante e ho parlato di medicine, ospedali, mariti morti, vedove sopravvissute.
Gli spigoli si arrotondano, gli aculei rientrano, l'acidità si stempera. E' l'età, dicono.