giovedì 7 gennaio 2010

she's in parties




E insomma sono in questo strano posto, all’aperto, in mezzo a un sacco di gente. E’ notte, ma luci abbaglianti perforano il buio roteando come le luci di una discoteca. Però non c’è musica, anche se in lontananza mi pare di sentire un suono ipnotico, ossessivo, ripetitivo. Una specie di musica trance.
Forse è un posto dove si balla, però la gente non si sta muovendo. Anzi sembrano tutti cristallizzati intorno a me. Mi sento i loro sguardi fissi addosso.
Perché. Sono. Bellissima.
Intanto sono molto elegante. Il mio corpo è avvolto da una stoffa aderente, che lascia scoperte braccia, spalle e schiena. Infatti sento un po’ di freddo, ma non me ne curo, lusingata e anche un po’ spaventata da questi sguardi che sembrano perforarmi. Me li sento penetrare sottocute come aghi, quasi mi feriscono, quasi fanno male.
Ho unghie di mani e piedi laccate di un rosso violento, aggressivo Ho i capelli sciolti e spettinati. E la mia pelle splende come se avessi piccoli brillanti incollati addosso, su mani, gambe, braccia. Le luci stroboscopiche si riflettono su questi brillantini creando un’atmosfera irreale, di cui io sono la protagonista.
La Diva.
La Star.
Tutti rapiti da me, dalla mia pelle superficie autoriflettente, da questo rosso lacca che sembra espandersi dalle unghie al resto del corpo.
Ho voglia di ballare, di muovermi sinuosamente in mezzo ai miei ammiratori. Ma non ci riesco, i miei arti non rispondono ai comandi che il cervello impone. Devo essere ubriaca. O magari mi sono fatta di qualcosa. Perché non sono proprio lucida, anche se percepisco emozioni forti provenire da me e rimbalzare sulla folla che mi circonda.
Queste gente mi ama. Questa gente è affascinata da me.
Piccoli cristalli di brillanti si staccano dalla mia pelle creando intorno a me un pulviscolo leggero e abbagliante. Sono talmente bella che colgo sguardi di paura. La bellezza incute timore.
E fa paura anche a me.
Il suono ipnotico e lancinante riprende più intenso e più vicino, dev’essere il dj che, fermatosi un momento ad ammirarmi, continua il suo arrancare notturno verso l'alba. Infatti qualcuno si allontana, probabilmente per lanciarsi sulla pista. Lo spazio intorno a me si moltiplica, e vedo avvicinarsi qualcuno. Altri uomini che mi vogliono guardare, che si vogliono innamorare di me, che vogliono avermi tutta per loro.
Qualcuno mi solleva delicatamente, sollevando altro pulviscolo argenteo. Guarda con disapprovazione il mio smalto rosso che sembra ormai colare dalle dita. Cerca di togliermelo. Peccato, io lo trovo molto sexy, invece.
Ora però devo andare. E’ tardi.

- Fate veloce con sto cazzo di ambulanza. Ha sbattuto la testa contro il vetro della macchina, sta perdendo litri di sangue. Questa mi sa che non ci arriva viva in ospedale.

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